NUOVA FIERA DEL LEVANTE: POSSIBILE HUB PER IL PIANO MATTEI
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01/10/2024INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE FIERE ITALIANE E GEOPOLITICA DEL MEDITERRANEO ALL'87A CAMPIONARIA INTERNAZIONALE
L’ITALIA VOLA NELL’EXPORT: SUPERA IL GIAPPONE E DIVENTA IL QUARTO ESPORTATORE AL MONDO
Sabato 28 settembre il convegno sulla internazionalizzazione delle fiere italiane e sulla geopolitica del Mediterraneo
Nei primi 7 mesi dell’anno l’Italia è l’unico paese che, in un momento in cui il mercato mondiale sta rallentando, ha aumentando il proprio export, superando per la prima volta il Giappone e diventando il quarto esportatore al mondo. Anche di questa eccellente performance, e della sua possibilità di renderla strutturale, si è parlato questa mattina, nella sala 2 del Centro Congressi della Fiera del Levante, in occasione dell’incontro “Internazionalizzazione del sistema fieristico italiano e geopolitica del Mediterraneo”, svoltosi nell’ambito della 87esima edizione della Campionaria Internazionale.
«Anche se sta cambiando la visione, le fiere sono quello strumento che permette alle persone di incontrarsi, di conoscere e capire il prodotto in mostra, ed è questo quello che noi pensiamo sia il loro compito: su questa nuova visione dobbiamo costruire il nostro percorso – ha detto Gaetano Frulli, presidente di Nuova Fiera del Levante –. Quest’anno abbiamo organizzato una Campionaria che ha messo al centro gli espositori, che per noi sono il vero valore aggiunto e coloro che creano attrattività verso una fiera come questa, rivolta al grande pubblico. Siamo riusciti a creare un percorso che punti, all’interno della Campionaria, su settori strategici – arredamento, automotive e tutto ciò che è attrattivo – creando una specializzazione e un’offerta qualificata. Noi possiamo essere l’hub di riferimento per i quartieri fieristici nazionali del Sud e dei Paesi nostri confinanti. Mi ha piacevolmente colpito che il ministro Urso abbia subito accolto la mia proposta di rendere la Fiera del Levante un hub nell’ambito del Piano Mattei».
Il panel, organizzato dal Forum Italiano dell’Export e da Nuova Fiera del Levante e inserito all’interno del progetto Galleria delle Nazioni, si è avvalso della collaborazione di Regione Puglia e Camera di Commercio di Bari, come previsto dal protocollo firmato durante la Campionaria dello scorso anno, e ha visto la partecipazione di importanti relatori del mondo del Made in Italy e dell’Export, oltre che di personalità che hanno saputo produrre ricchezza anche oltre confine.
«Siamo orgogliosi di contribuire alla buona riuscita della 87esima Fiera del Levante e come ogni anno, anche questo 2024 siamo in questa cornice iconica e centrale per il Mezzogiorno d'Italia e per il Sistema Economico e Politico Nazionale – ha detto Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export -. Dopo tre anni possiamo definire il nostro Format "Sud Export Forum" collaudato e apprezzato. Lo testimoniano la presenza della presidenza di Ice, Simest, Credito Sportivo, Luiss e di ambasciatori del calibro di Vincenzo de Luca e imprenditori come il brillante Paolo Barletta al vertice di Arsenale. Insomma, ci sono tutte le condizioni affinché anche quest’anno sia un gran bel evento».
Un’attenzione particolare sulle strutture la pone la Camera di Commercio di Bari con la sua presidente Luciana Di Bisceglie, che vede il settore fieristico come un importante elemento di sviluppo.
«I principali indicatori economici ci segnalano che l’area del Mediterraneo incide per il 9,9% sul prodotto interno lordo globale, per il 10,2% in termini di export e per circa il 9,4% con riferimenti allo stock di investimenti diretti esteri in entrata – ha aggiunto Di Bisceglie –. La Fiera del Levante è al centro di questo mondo prodigo di traffici e di opportunità economiche. Gli shock geopolitici registrati negli anni scorsi hanno reso palesi i rischi connessi con le politiche di delocalizzazione produttiva. Un tale contesto offre nuove opportunità per il nostro Mezzogiorno e fa gioco alla nostra Fiera del Levante, nel nuovo scacchiere che andrà a costituirsi anche riguardo lo scenario internazionale delle fiere. E dunque in cui fare una meno rischiosa internazionalizzazione domestica».
Durante il convegno si è inoltre sottolineata la crescita nel settore della Puglia e di Bari, che ha una grandissima capacità di interlocuzione, di attrazione e di intercettazione degli affari provenienti dai paesi dei Balcani.
«L’internazionalizzazione del nostro sistema fieristico è tra i temi strategici sia dell’agenda Aefi che di quella politica – ha detto Maurizio Danese, presidente dell’Associazione esposizioni e fiere italiane -. Negli ultimi anni abbiamo intensificato il confronto tra le diverse anime del settore e condiviso progetti, proposte e possibili percorsi di internazionalizzazione. Tuttavia, pur essendo uno straordinario vettore di crescita, il sistema fieristico italiano è poco presente all’estero. Per questo dobbiamo colmare il gap internazionale del nostro settore per condurlo sui valori di Francia e Germania».
Durante il convegno, al quale hanno partecipato anche Vincenzo De Luca, già ambasciatore d’Italia in India, Pasquale Salvano, presidente Simest, Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia ICE, Riccardo Maria Monti, vice presidente della Fondazione Italia-Cina, e Nunzio Alfredo D’Angieri, ambasciatore Affari Europei Belize, Beniamino Quintieri, presidente dell’Istituto italiano credito sportivo, Luigi Corradi, ad Trenitalia, Paolo Barletta, presidente Arsenale Spa, Nicola Formichella, ceo Forbes Italia, Beppe Ghisolfi, consigliere d’amministrazione Istituto mondiale Casse di Risparmio, Emmanuel Conte, assessore al Comune di Milano, si è parlato della valorizzazione del Made in Italy e di quanto il mercato italiano punti sulla qualità piuttosto che sulla standardizzazione.
«Il tema dei flussi delle merci, oggi, non può non scontare la grande preoccupazione della guerra degli huthi, che rischia di mettere in ginocchio la straordinaria centralità che può avere il Mezzogiorno - ha concluso l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci -. Rispetto all’attrattività degli investimenti economici, sono convinto che sia necessario alzare l’asticella. Serve una visione complessiva facendo sì che il Mezzogiorno sia la piattaforma logistica del Mediterraneo e che si creino quindi condizioni che permettano che uno spazio come la Fiera del Levante possa diventare un hub importante internazionale».